La Meloni del Giappone
Questo articolo è la traduzione in italiano di un post scritto da un’impresa edile situata nel nord del Giappone, a Hokkaido.
Comunicazione.
Nell’era dell’intelligenza artificiale, sempre più persone si chiudono in sé stesse.
Ma avere il coraggio di entrare nel mondo di chi ti sta di fronte — anche sapendo di non poter “vincere” — è anch’esso un segno di comunicazione.
Riempirsi la bocca di onigiri e borbottare “non mi farò mettere i piedi in testa!” mentre si predicano verità assolute alle spalle di qualcuno… beh, non entusiasma nessuno.
Dirigenti, imprenditori, responsabili…
Per quanto tu sia intelligente o logicamente corretto, se le tue parole mancano di fascino, non faranno mai battere i cuori.
Le persone oneste, gentili e sempre sincere — i “sicuri e affidabili” — purtroppo vendono poco.
Perché la sicurezza non smuove le emozioni.
Ciò che muove la gente è chi rischia, chi non ha paura di buttarsi, chi si dedica con tutto sé stesso.
Il tipo “brava persona” si sente dire spesso:
“È una brava persona, ma…” — e viene rifiutato con garbo.
Invece chi fa dire:
“Non so se posso fidarmi del tutto…” — incredibilmente vende come il pane.
Non si tratta di bellezza (non è lookismo), ma di presenza, di quel qualcosa che chiamiamo fascino.
Anche nel settore edilizio…
L’artigiano solido e affidabile, con il suo piccolo camioncino e i trucioli di legno addosso, che costruisce con dedizione e precisione, viene spesso liquidato con:
“È un bravo uomo, ma…”
Nel frattempo, il costruttore sempre sorridente, curato, che arriva con discrezione a bordo di un’auto di lusso, riceve:
“Mi dà una sensazione entusiasmante, non posso dire di no.”
La gente sceglie chi ha fascino.
Non sto dicendo che uno sia migliore dell’altro.
È semplicemente così che funziona il mondo — e persino nell’era dell’AI, non è cambiato.
Ah, a proposito…
Non ho interesse per la politica, né per i partiti.
Seguo l’andamento politico solo perché leggere le correnti aiuta nel lavoro.
Chiunque diventi Primo Ministro, la mia vita devo gestirla io.
Sono passati quattro anni dall’ultima volta che ho disegnato tavole per un permesso di costruzione.
No, non sto costruendo una casa — è solo per non arrugginire il cervello.
La cosa più comoda oggi è poter usare GPT: calcola travi, richiama normative dimenticate e ti mostra i codici in un attimo.
Per un vecchio la cui mente inizia ad arrugginirsi, è una salvezza.
A questo ritmo, i “calcolatori” umani diventeranno superflui (haha).
Alla fine, ciò che conta davvero per un essere umano non è l’intelligenza, ma la comunicazione.
La mia presbiopia peggiora il risultato, lo ammetto.
Anche se un modellino di casa appare realistico in video, sullo schermo resta piatto; il cuore batte solo quando lo tieni tra le mani.
Ecco dove l’AI perde: non può riprodurre il brivido del tocco reale.
Eppure… quanto mi piacerebbe vivere in una casa così, un giorno.

